Il 24 marzo celebriamo la trentatreesima Giornata dei missionari martiri nel giorno del martirio di Mons. Oscar Romero, Arcivescovo di San Salvador, avvenuta nel 1980. Da allora Missio Giovani invita a ricordare in particolare tutte le missionarie e i missionari che hanno dato la propria vita nell’annuncio del Vangelo e nel servizio ai prossimi.
Il tema ”Andate e invitate” è un riferimento al brano del Vangelo di Matteo che ci ha accompagnato durante tutto l’ottobre missionario scorso che ci ricorda che, sull’esempio dei missionari, “la missione è un andare instancabile verso tutta l’umanità per invitarla all’incontro e alla comunione con Dio” (Papa Francesco 2024).
Quest’anno c’è da registrare una diminuzione delle vittime, malgrado siano ancora troppe le morti violente: si tratta di 13 fedeli che a vario titolo hanno servito la Chiesa e che per questo sono stati uccisi.
La Veglia diocesana sarà celebrata proprio il 24 marzo nella Chiesa Collegiata di S. Stefano in Novellara alle ore 21.00 presieduta dal Vescovo Giacomo con mandati di rientro a don Gabriele Burani dall’Amazzonia e a Vanessa Leccese da Nova Redençao, Brasile.
Il Focus della Veglia sarà anche la testimonianza di Micheline Mwendike Kamate della Repubblica Democratica del Congo, che vive a Reggio e continua ad essere attivista per la Regione dei Grandi Laghi in Africa. Il riesplodere di questa guerra in quella zona, che ha già causato in poco tempo un elevato numero di vittime, ci ha spinti a sensibilizzare su questa vicenda. La raccolta delle offerte sarà destinata ai Padri Saveriani presenti a Goma e coinvolti direttamente nel dare soccorso alla popolazione inerme. Nella condivisione, anche di poco, tutti avranno l’essenziale per vivere. Si tratta di un gesto di vera offerta simbolo di un servizio missionario che si dona per la vita di tutti.
Viviamo questa Giornata di Preghiera e Digiuno e lasciamoci illuminare dai martiri di ieri e di oggi.
Vi diamo appuntamento a Novellara per testimoniare l’impegno per la giustizia e la libertà, generatore di Speranza.
Don Marco e l’équipe del Centro Missionario diocesano